lunedì 1 settembre 2014

CUCINARE SANO CON LE PENTOLE IN CERAMICA

*Nell'immagine Padella Natura Mia - La Natura in Tavola (rivestimento nano ceramico in Natural ceramic)


La ceramica è atossica e naturale. Con le pentole in ceramica è possibile cucinare senza aggiungere grassi vegetali o animali per evitare che i cibi si attacchino durante la cottura, quindi perfette per una cucina sana e povera di grassi.
Il fondo in acciaio inox ad accumulo di calore garantisce un lungo tempo di conservazione e la sua redistribuzione in modo uniforme su tutta la superfice per una cottura graduale.
Io uso solo mestoli in legno e spatoline in silicone o plastica morbida, non usare all'interno coltelli o forchette niente spugnette abrasive che potrebbero graffiare.
Lavarle è semplicissimo, si possono lavare in lavastoviglie ma in realtà non sarebbe nemmeno necessario, basta una passata di spugna e sono subito pulite, non rimane nessuna patina di unto.
L'unica accortezza da avere è quella di evitare grandi sbalzi termici, ad esempio metterle dal frigorifero al fuoco perchè la ceramica potrebbe rompersi.


Commento mio personale: cucinare i cibi sul fondo bianco delle pentole in ceramica è bellissimo, fa un effetto completamente diverso.

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Le padelle antiaderenti in teflon ci sembra ci abbiano facilitato non poco la vita in cucina. Questo fino a che dopo averle usate per qualche tempo, iniziano a perdere la loro antiaderenza, i cibi iniziano ad attaccarsi, la superficie si graffia e perde dei pezzetti neri di materiale antiaderente e si presenta quindi la necessità di sostituirle.
Il rivestimenti utilizzato invece per le padelle in ceramica è sicuro, resistente, sopporta bene i graffi e garantisce un buon effetto antiaderente.
Ma non sono solo questi i validi motivi per bandire l'utilizzo delle padelle antiaderenti in teflon e optare per l'utilizzo di padelle in ceramica.
Il teflon è una materia plastica liscia al tatto e resistente alle alte temperature (fino a 200°C e oltre), usata nell'industria per ricoprire superfici sottoposte ad alte temperature alle quali si richiede una "antiaderenza" e una buona inerzia chimica. Le padelle da cucina definite "antiaderenti", sono tali perché ricoperte all'interno di uno strato di PTFE (Teflon).
Il PTFE presenta una serie interessante di caratteristiche peculiari che lo avevano portato ad essere considerato materiale strategico fino agli anni settanta.
All'interno del PTFE, vi è il Pfoa, che è un emulsionante e si aggiunge anche per dare omogeneità al composto. Quando però si raggiungono le alte temperature del processo di polimerizzazione, il Pfoa si volatilizza nell' ambiente e resta in tracce nella parte interna della pellicola antiaderente. Nell'ambiente persiste e si accumulai lungo le catene alimentari interessando potenzialmente tutta la popolazione. il Pfoa resta nell’ambiente, e nelle acque, non viene distrutto, è persistente e si bioaccumula”, Questo significa che la sua concentrazione aumenta man mano che si sale nella catena alimentare. Basti pensare che tracce di Pfoa sono state trovate nel sangue della maggior parte degli americani, oltre che nelle maestranze occupate nella produzione di teflon. Inoltre il Pfoa è stato rilevato in molte specie selvatiche come negli orsi polari, in luoghi dove certo le pentole non si fabbricano, e se ne usano pochine, in pesci e cetacei nel Mediterraneo. Secondo uno studio dell' università di Exeter, pubblicato su Environmental Health Perspectives, si comporta come un perturbatore endocrino, provocando malattie della tiroide. In un suo documento l' Efsa rileva come in animali da laboratorio, in caso di esposizione cronica, ci siano stati danni al fegato o effetti tossici sul sistema riproduttivo. Ovvio che questi dati non possono essere trasposti all' uomo ma fanno riflettere, anche per la presenza ubiquitaria di questa sostanza. Le padelle antiaderenti al teflon devono essere usate con una certa accortezza. I legami carbonio-fluoro sono molto forti, ma a temperature molto elevate si possono anche rompere creando specie fluorurate tossiche. Tanto che i produttori raccomandano specificamente di non far surriscaldare lo strumento. Cucinando con diligenza in genere non si arriva a temperature critiche, ma basta che ci si allontani per rispondere al telefono lasciando la padella sul fuoco e non è poi così difficile raggiungere la soglia critica. Nonostante ciò, molti produttori continuano a utilizzare il Pfoa, la precauzione ovvia è di non acquistare più le padelle antiaderenti, invece utilizzandole ricordarsi di non graffiarle, magari usando mestoli in legno ed evitare di portarle a temperature elevate (come succede cucinando la bistecca di carne). Quasi nessuno fa un uso ‘ottimale’ delle padelle antiaderenti. Chi tra i consumatori è attento a non graffiarle? Chi ricorda di gettarle dopo il normale ciclo di vita, che nella maggior parte dei casi è di appena due anni? Chi ha l’accortezza di non usare le padelle se si cuoce senza condimenti? Uno solo di questi errori fa aumentare in maniera esponenziale l'eventuale esposizione alla sostanza.
La Dupont, che per prima ha brevettato il materiale antiaderente, il Teflon, e rifornisce la maggior parte del mercato mondiale di pentolame, dal 2015 bandirà completamente i lTeflon dalle sue produzioni ma già da quest'anno lo sostituirà con un'altra tecnologia antiaderente che avrà minore impatto su ambiente e salute. 

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Oltre alla ceramica, per la realizzazione di pentole, vengono impiegati anche altri tipi materiali tra cui scegliere per cucinare in modo sano e sicuro.

ACCIAIO


Le pentole e le padelle in questo materiale sono solitamente composte da acciaio inox, facili da lavare e resistenti. Adatte pressoché ad ogni tipo di cottura, ponendo attenzione a mescolare di frequente gli alimenti e ad aggiungere una piccola parte di acqua e di olio durante la cottura delle verdure per la preparazione di stufati in modo che esse non rischino di attaccarsi al fondo. L'acciaio inossidabile viene ottenuto da una lega di nichel e cromo: il 18% di cromo e l'8-10% di nichel. Si parla di solito di acciaio inox 18/10. Se ne deduce che l'utilizzo di pentole in acciaio potrebbe risultare inadatto alle persone che soffrono di allergie o intolleranze a metalli come il nichel e il cromo.


RAME

Le pentole di rame sono adatte ad essere utilizzate per ogni tipo di cottura purché contengano anche un parte di stagno che impedisca che nel corso della cottura si verifichi un processo di ossidazione. Le pentole in rame, anche se protette da un rivestimento in stagno, dovrebbero sempre essere utilizzate con la massima attenzione, poiché tale rivestimento protettivo potrebbe facilmente rovinarsi a causa di calore eccessivo o scheggiarsi a contatto con alcuni utensili da cucina.

TITANIO

Le pentole e le padelle in titanio non necessitano di alcun rivestimento in teflon. Il titanio è un materiale duro, resistente e naturalmente antiaderente, che può essere utilizzato con sicurezza anche nel caso ci si avvicini alle pentole o alle padelle con la lama di un coltello da cucina. Le pentole e le padelle in titanio sono praticamente indistruttibili.


TERRACOTTA VETRIFICATA

La terracotta è un particolare tipo di ceramica e un materiale non metallico. Gli utensili in terracotta si riscaldano e rilasciano il calore che hanno assorbito molto lentamente. Le pentole in terracotta possiedono quindi la capacità d garantire una cottura uniforme ed a temperatura costante per qualsiasi tipo di alimento, mantenendo intatti i sapori e permettendo inoltre di contenere l'impiego di grassi. Si tratta di pentole resistenti che permettono di cuocere il cibo a temperature non eccessivamente elevate e che sono in grado di offrire antiaderenza completa, soprattutto se inumidite con dell'acqua prima di procedere alla cottura. La terracotta più sicura ha subito un processo di vetrificazione e non contiene metalli pesanti o sostanze tossiche. Le pentole in terracotta si lavano facilmente con acqua calda.




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